Viene definito DREAMWORK o LAVORO CON I SOGNI un approccio al sogno (che può affiancare anche un diverso percorso di consapevolezza) che comprende elementi di indagine simbolica ed emotiva, analisi scritta del sogno, condivisione nel gruppo, sedute di rientro diretto guidato nel sogno ed esercizi individuali o di gruppo che aiutano il sognatore ad attualizzare il sogno, ovvero ricreare una via diretta con il proprio inconscio e far emergere gli elementi significativi che dal sogno si collegano al proprio vissuto.
“Il sogno è la via regia che porta all’inconscio” sosteneva Freud, ed il lavoro con il sogni ha lo scopo principale di riaprire una via naturale di contatto con il proprio Sè più profondo, diventando così lo strumento che favorisce una nuova sensibilità e consapevolezza delle infinite possibilità creative che si presentano nei sogni. Possibilità che, adeguatamente raccolte e rapportate alla propria realtà, diventano indicazioni precise, veri messaggi legati sia alle cose più prosaiche che alla propria interiorità: veri segnali che illuminano il proprio percorso di individuazione.
Seguire il percorso di una persona attraverso il lavoro con i sogni è qualcosa di sorprendente e che conferma l’intelligenza e la creatività di un Io consapevole che esiste in ognuno di noi, un centro misterioso e profondo legato all’inconscio individuale, collettivo e ad ogni esperienza personale da cui scaturiscono le immagini oniriche.
Il Dreamwork o lavoro con i sogni si svolge in:
· gruppi di condivisione con i quali sperimentare l’approccio al sogno e le tecniche di lavoro,
· sedute individuali in cui analizzare il sogno, vederne le varie componenti, trovarne il nucleo significante,
· lavoro scritto di analisi del sogno che può avvenire anche via email.
E’ un processo affascinante sia per il facilitatore di sogni che per il sognatore , perchè in un unico sogno, o in una sequenza di sogni sono presenti moltissime informazioni sulla persona, sulla sua vita, i suoi timori, le sue aspettative, e da questa informazioni possono scaturire indicazioni inattese che riguardano i più svariati ambiti dell’esistenza, ma soprattutto il sogno può indicare ciò che è possibile accada se il sognatore segue lo slancio delle tendenze attuali presenti nella sua vita.
Basandosi sul contenuto di un sogno, si può decidere allora di fare un passo indietro, di cambiare alcune decisioni, di riesaminare un atteggiamento. In questo modo la seduta individuale di rientro guidato nel sogno o il lavoro di analisi scritta del sogno diventa un incontro personale ed unico, un’avventura, un percorso interiore e di crescita che si sviluppa intorno al sogno, qualcosa costruito su misura e che è sempre opportuno e pertinente per la propria condotta interiore.
Il sogno è un messaggio dell’istinto e dell’inconscio collettivo che proviene dal centro della psiche ed è diretto all’individuo nella sua unicità.
Un percorso DreamWork o lavoro con i sogni potenzia la fiducia in sé: si diviene consapevoli della unicità del proprio percorso di vita e si riconosce la saggezza della intelligenza inconscia che si manifesta nei sogni.
E nei propri sogni si imparano a riconoscere gli innumerevoli aspetti psichici che sono parte della propria personalità, parti che agiscono nel quotidiano e parti nascose, represse, rinnegate che possono manifestarsi in modo inquietante negli incubi, ma il cui richiamo, attraverso la paura, l’ansia o la rabbia è spesso un segnale di crescita e trasformazione, un bisogno di confermare nuovi passi nel proprio percorso, passi che richiedono nuovi atteggiamenti e nuove risposte creative. I nostri Sé onirici riflettono la stessa struttura psichica che opera nel mondo diurno e si incarnano nei sogni in personaggi che, interagendo fra loro, creano una sorta di struttura teatrale: “Il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo l’attore, il suggeritore, l’autore, il pubblico ed il critico” sosteneva Jung.
Riconoscere questi personaggi come una parte di Sé, analizzare i loro comportamenti nel “film del sogno”, riconoscere le loro paure, rintracciare le soluzioni creative ai problemi è forse il regalo più grande ed appagate del lavoro con i sogni.
L’attenzione e lo studio dei sogni si perde nella notte dei tempi. Sappiamo che nell’antichità i sogni erano considerati profetici e che venivano esaminati a scopo divinatorio, che gli interpreti di sogni erano venerati e rispettati, che i luoghi presso cui si andava per “ incubare un sogno” cioè per ricevere nel sogno una rivelazione o la risposta ad una domanda, erano sacri, che le invocazioni al Dio Asclepio per ricevere un sogno guaritore erano un aspetto radicato della realtà sociale.
Una realtà sfaccettata legata ai sogni che, nel tempo ha perso il suo potere ed è stata abbandonata ai bisogni e alle interpretazioni popolari sconfinanti con la superstizione e la magia, o al coraggio ed all’interesse di personaggi come Alfred Maury ed il Marchese Hervey de Saint Denys che, nella seconda metà dell’800, condussero un’ indagine sperimentale sulla loro esperienza onirica.
Queste testimonianze fanno da ponte con l’era moderna che coincide con la pubblicazione nel 1899 di De Traumdeutung (L’interpretazione dei sogni) di Sigmund Freud. I sogni e la ricerca del loro significato diventano un fondamento della psicoanalisi e tornano ad essere un argomento di grande attualità che attraverso il lavoro e gli scritti di Freud acquisisce una dignità scientifica.
Lo studio sui sogni si arricchisce in seguito con le scoperte di Carl Gustav Jung ed il concetto di archetipi e di inconscio collettivo mentre altri grandi interpreti e studiosi dentro e fuori il percorso della tradizione freudiana danno il loro contributo partendo dalle premesse psicoanalitiche per distaccarsene in seguito: Alfred Adler, Frantz Alexander, Ernest Jomes, Hans Sachs, Otto Rank, Erich Fromm.
In parallelo gli studi sulla fisiologia del sonno dell’inizio secolo, condotti da pionieri della ricerca come Eugene Aserinsky e Nathaniel Kleitmannei primi laboratori del sonno, portano alla una scoperta delle diverse fasi del sonno e in particolare della fase REM (Rapid Eye Movement) fase in cui in cui si registra la maggior parte di sogni.
Questo costituisce la base delle ricerche sul sonno e sui sogni che sfoceranno nelle ricerche di Allan Hobson e Michel Jouvet, nelle moderne neuro-scienze e nel lavoro dei team scientifici contemporanei che affrontano in modo razionale il mistero dei sogni, impegnati nelle ricerche più ambiziose o fantascientifiche per comprendere cosa avviene nel cervello che sogna, o come registrare e riprodurre un sogno.
Ma è a partire dagli anni 60-70, con la psicologia umanistica e transpersonale, che il lavoro psicologico e terapeutico con i sogni si evolve. Emerge la tendenza ad abbandonare il metodo interpretativo per favorire quello intuitivo, attualizzatore e pratico, fatto di non più di elaborati ragionamenti e traduzione di significati simbolici, ma di immersione nell’emozione provocata dal proprio sogno, nella consapevolezza che ogni persona è diversa dall’altra e ogni simbolo del suo sogno cambia in relazione alla storia personale, alla cultura in cui è immersa, all’emozione sentita. Partendo dal presupposto che nessuno è miglior interprete del proprio sogno se non lo stesso sognatore.
Seguaci di Jung come James Hillman con la sua psicologia archetipica, Strephon Kaplan Williams con il suo Istituto Junghiano–Senoi, i coniugi Hale Sidra Stone con il lavoro sui sogni nell’ambito del Voice Dialogue, Ulman Montagu con il metodo delle proiezioni personali nei sogni, Milton Kramer con il lavoro sul sogno scritto, GayleDelaney con il metodo dell’intervista onirica, Rosalyne Cartwright con le esperienze dei sogni nei momenti di passaggio e di crisi, Nicole Fabre con l’uso delle immagini oniriche e dei daydreams ( fantasie diurne), Stephen La Bergecon le applicazioni terapeutiche dei sogni lucidi, Gordon Lawrence con il Social Dreaming hanno dato un contributo decisivo al lavoro con i sogni.
In Italia, al presente, il lavoro con i sogni che esca da una impostazione psicoanalitica accademica e che comprenda le esperienze citate, viene lasciato allo studio, all’esperienza, all’approfondimento dei singoli professionisti. Esistono testi che testimoniano una ricerca in quest’ambito da parte di psicoterapeuti e studiosi come Stefano De Camillis, Sabina Rellini, Paolo M. Clemente.
Testo fornito da: Marzia Mazzavillani
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