Un manuale scritto per riflettere e per porsi delle domande, poiché viviamo in un contesto all’interno di una società sempre pronta a propiziarci delle risposte, ancor prima di domandare.
Basta entrare in uno di quei moderni centri commerciali per rendersi conto della grande offerta presentata (risposte) quando ancora non abbiamo pronta la domanda.
Perché la riflessione? Perché questa è l’unica soluzione che abbiamo per mettere intorno a un tavolo di mediazione le diverse personalità che presenziano quotidianamente nella nostra vita e che contribuiscono a fomentare il nostro lamento. Parlo delle convinzioni, delle abitudini, dei sistemi di credenza, delle assuefazioni, delle superstizioni, dei compromessi, delle dipendenze, del gioco dei ruoli, tutti riuniti nel tentativo di dialogare con lo stesso linguaggio e dando loro un palcoscenico, che è la vita, su cui confrontarsi, davanti al significato per cui siamo nati: essere o diventare.
La maggior parte delle persone si affanna ogni giorno a trovare del tempo che non ha o a inseguire quel poco che ha a disposizione. In questa rincorsa continua la lamentela diventa un elemento predominante, in quanto segnale di un disagio comune. Ci si lamenta delle cose, delle persone, delle situazioni, come a voler rimarcare la fatica che facciamo a stare al mondo. La lamentela rappresenta la distanza che intercorre fra ciò che siamo nati per essere e ciò che crediamo di essere! Come quando ci lamentiamo di come vanno le cose o di come siamo fatti.
Mettiamoci il cuore in pace: le cose vanno così, i fatti sono questi. E già questo presupposto sarebbe un ottimo punto di partenza per iniziare a trasformare e a migliorare cose e fatti.
Accorgersi dei fatti che accadono intorno a noi, delle persone con cui ci relazioniamo o delle cose con cui entriamo in contatto, è il modo più semplice che abbiamo per notare la trasformazione che avviene dentro ognuno di noi.
Tutto scorre, il tempo, la nostra vita, ognuno di noi; ieri non può essere come oggi e oggi non può essere come domani. Vivere nel qui ed ora, istante dopo istante, è la maniera più semplice per accorgerci di esistere.
Giuseppe Cerasoli - Direttore didattico dell'Istituto di Kinesiologia di Monteleone (PV)