Che cos’è un Gruppo di Pratica di Tensegrità?
I gruppi di pratica di Tensegrità sono incontri auto-organizzati di persone che desiderano continuare ed approfondire la pratica di quanto hanno appreso nei seminari o nelle classi di Tensegrità. I gruppi sono cominciati più di venti anni fa, quando gli studenti di don Juan proposero ai partecipanti alle classi di Tensegrità di trovarsi a praticare i passi magici che avevano imparato; praticare insieme è l’occasione di creare un consenso di movimento e obbiettivo, di “parlare” insieme il linguaggio dei passi magici, e dà ai partecipanti l’occasione di fare l’esperienza di un aumento di energia e consapevolezza condiviso, come la pioggia che si diffonde e viene condivisa fra le radici e i rami degli alberi di una foresta. Attualmente ci sono più di 120 gruppi registrati nel mondo. I gruppi non hanno leader designati, e ogni gruppo condivide unicamente la spesa dell’affitto del locale. I gruppi registrati sono elencati su cleargreen.com e ricevono una newsletter quadrimestrale, oltre all’accesso ai programmi di classi locali gestite da Cleargreen e guidate dagli stessi membri dei gruppi che hanno frequentato un corso di formazione specifico per quelle classi.
Cosa sono le Classi di Tensegrità?
Le Classi sono una serie di lezioni offerte da Cleargreen® e gestite dal facilitatore Andrea Delsin.
Gli argomenti trattati e le informazioni relative vengono comunicate di volta in volta.
Cos'è Cleargreen®?
Cleargreen è una società fondata sotto la guida dei quattro studenti di don Juan con il fine di portare avanti l’istruzione e la pubblicazione della Tensegrità. Ha pubblicato quattro video sulla Tensegrità ed ha sponsorizzato seminari e classi in Messico, America latina, Nord- America, Europa e Russia, e assiste i Gruppi di Pratica nel mondo. Il suo nome deriva dal colore che don Juan diceva ai suoi studenti essere stata un tempo la tonalità della consapevolezza umana, quando gli esseri umani erano più allineati con la natura e con i propri cuori. Il simbolo di Cleargreen, un paio di libellule iridescenti che sognano e danno vita a un uovo luminoso, celebra il potenziale creativo della vita e la natura energetica di tutti gli esseri: uova o sfere luminose. Se gli esseri umani riconoscessero questa loro essenza energetica scintillante, potrebbero evolversi in termini di consapevolezza.
Tensegrità è il nome dato alla versione moderna dei passi magici: posizioni e movimenti del corpo che erano state sognate e fissate da uomini e donne veggenti vissuti in Messico in tempi antichi, ed insegnati a Carlos Castaneda, Florinda Donner-Grau, Taisha Abelar e Carol Tiggs dal loro maestro, don Juan Matus, un indiano Yaqui di Yuma, Arizona, e Sonora, Messico, erede di un lignaggio di veggenti che ha origine nell’antico Messico.
La parola Tensegrità è presa in prestito da un architetto, ingegnere, scienziato e sognatore che Carlos Castaneda ammirava: R. Buckminster Fuller, il quale descriveva la tensegrità come una combinazione di integrità sottoposta a tensione, le forze al lavoro in una struttura formata da una rete di compressione circoscritta, o da elementi rigidi interconnessi attraverso elementi di tensione o elastici che danno alla struttura la sua integrità generale. Per questa proprietà elastica di interconnessione, quando un elemento della struttura di tensegrità si muove, questo movimento si distribuisce sull’intera struttura, e insieme si muovono tutti gli altri elementi, o si adattano con una nuova configurazione a questi movimenti, cedendo senza rompersi.
Carlos Castaneda considerava questo processo, tensegrità, come una perfetta descrizione energetica della pratica moderna dei passi magici e del modo di essere che don Juan Matus gli aveva insegnato. Nel caso dei passi magici, la Tensegrità si riferisce all’interazione tra la tensione e il rilassamento dei tendini e dei muscoli del corpo, e le loro controparti energetiche, che contribuisce alla totale integrità del corpo inteso come unità fisica ed energetica. Nel caso della vita quotidiana, Carlos Castaneda diceva che la Tensegrità è l’arte di adattarsi alla propria energia e all’energia degli altri, in modo da contribuire all’integrità della comunità che siamo per nostra natura, come individui e come esseri senzienti.
Don Juan spiegò ai suoi quattro discepoli che quegli sciamani, o stregoni, come lui li chiamava, scoprirono attraverso pratiche che egli non riusciva ben a comprendere, che gli esseri umani possono percepire l’energia direttamente così come fluisce nell’universo. In altre parole, secondo don Juan, quegli stregoni sostenevano che ognuno di noi può sopprimere, per un momento, il nostro sistema di trasformare il flusso di energia in dati sensoriali pertinenti al tipo di organismo che possediamo. Gli stregoni affermano che trasformare l’afflusso di energia in dati sensoriali, crea un sistema di interpretazione che trasforma l’energia che fluisce nell’universo nel mondo della vita quotidiana che conosciamo.
Don Juan spiegò inoltre, che una volta che quegli stregoni dei tempi antichi ebbero stabilito la validità di percepire l’energia direttamente, cosa che chiamarono vedere, cominciarono a perfezionarlo applicandolo a loro stessi. Essi cioè, ogni qualvolta lo desideravano, percepivano l’un l’altro come un conglomerato di campi energetici. Gli esseri umani percepiti in tal modo appaiono al veggente come delle gigantesche sfere luminose. La dimensione di queste sfere luminose corrisponde alla larghezza delle braccia estese verso l’esterno.
Quando gli esseri umani vengono percepiti come conglomerati di campi di energia, si può percepire una zona di intensa luminosità all’altezza delle scapole, ad un braccio di distanza da quest’ultime, dietro la schiena. Gli stregoni dei tempi antichi che scoprirono questo punto di luminosità, lo chiamarono punto d’assemblaggio, perché conclusero che è lì che la percezione viene assemblata. Essi notarono, aiutati dal loro vedere, che in quel punto di luminosità, la cui ubicazione è omogenea per tutta l’umanità, convergono miliardi di campi di energia sotto forma di filamenti luminosi che costituiscono l’universo in generale. I filamenti che convergono in quel punto, diventano dati sensoriali utilizzabili dagli esseri umani in qualità di organismi. L’utilizzazione dell’energia trasformata in dati sensoriali fu vista dagli stregoni come un atto di pura magia: energia in generale trasformata dal punto d’assemblaggio in un autentico mondo omnicomprensivo in cui gli esseri umani come organismi possono vivere e morire. L’atto di trasformare l’afflusso di pura energia nel mondo che percepiamo, fu attribuito da quegli stregoni ad un sistema di interpretazione. La loro strepitosa scoperta, strepitosa per loro, naturalmente, e forse per alcuni di noi che posseggano l’energia per essere attenti, fu che il punto d’assemblaggio non solo era il luogo dove la percezione veniva assemblata trasformando l’afflusso di pura energia in dati sensoriali, ma era anche il punto in cui aveva luogo l’interpretazione dei dati sensoriali.
La loro successiva straordinaria osservazione fu che, durante il sonno, il punto d’assemblaggio si sposta al di fuori della sua posizione abituale in maniera molto naturale e discreta. Essi scoprirono che quanto più grande è lo spostamento, tanto più bizzarri sono i sogni che lo accompagnano. Gli stregoni, da queste osservazioni compiute attraverso il vedere, passarono di colpo all’azione pragmatica dello spostamento volitivo del punto d’assemblaggio, e chiamarono i loro risultati finali l’arte del sognare.
Quest’arte fu definita da quegli stregoni come l’utilizzazione pragmatica dei sogni ordinari allo scopo di creare un accesso ad altri mondi mediante l’atto di spostare il punto d’assemblaggio volontariamente e di mantenere anche la nuova posizione in maniera volontaria. Le osservazioni degli stregoni, nel praticare l’arte del sognare, erano un commisto di ragione e di vedere l’energia direttamente così come fluisce nell’universo. Essi realizzarono che il punto d’assemblaggio, nella sua posizione abituale, è il luogo dove converge una determinata minuscola porzione di filamenti energetici che compongono l’universo; ma quando il punto d’assemblaggio cambia posizione, all’interno dell’uovo luminoso, una differente minuscola porzione di filamenti energetici converge su di esso, dando come risultato un nuovo flusso di dati sensoriali: campi di energia differenti da quelli abituali vengono trasformati in dati sensoriali, e questi differenti campi di energia vengono interpretati come un mondo differente.
La pratica dell’arte del sognare assorbì gli stregoni completamente. Nel corso di questa pratica, essi sperimentarono stati di agilità e benessere fisico ineguagliati, e nello sforzo di riprodurre quegli stati nelle ore di veglia, scoprirono che erano in grado di ripeterli eseguendo certi movimenti del corpo. I loro sforzi culminarono con la scoperta e lo sviluppo di un gran numero di tali movimenti che chiamarono passi magici.
Per gli stregoni messicani dell’antichità, i passi magici divennero il loro bene più caro. Li circondarono di mistero e di rituali e li insegnarono solamente ai loro iniziati, e in estrema segretezza. Questo fu anche il modo in cui don Juan li insegnò ai suoi apprendisti. I suoi apprendisti, essendo l’ultimo anello del suo lignaggio, giunsero alla conclusione unanime che continuare a mantenere segreti i movimenti magici andava contro la loro intenzione di rendere accessibile il mondo di don Juan ai loro compagni uomini. Decisero quindi di riscattare i passi magici dalla loro condizione di oscura segretezza. Crearono così la Tensegrità, un termine questo proprio dell’architettura, che significa “la proprietà dell’ossatura muraria che impiega componenti di continua tensione e componenti di discontinua compressione in modo tale che ogni componente operi con la massima efficienza ed economia”. Questo nome risulta estremamente appropriato perché è formato dalla combinazione di due termini: tensione, ed integrità; termini che connotano le due forze trainanti dei passi magici.
( Brano estratto da Lettori dell’Infinito di Carlos Castaneda, Numero 1, Volume 1, 1996. (c) Copyright 1996, Laugan Productions, Incorporated. )
Presso il Centro Yogarte - via Albertinelli 6 - Milano.
Disponiamo di un'accogliente sala, attrezzata con cuscini e tappetini per le pratiche a terra.
Impianto stereo per la pratica con musica.
“Il mio nome è Carlos Castaneda. Vorrei pregarvi di una cosa. Vi prego di sospendere per oggi il giudizio. Vi prego di aprirvi – anche solo per un’ora – alla possibilità che sto per presentarvi. Per trent’anni sono stato irreperibile. Non sono solito rivolgermi alla gente e parlare. Ma ora, per un momento, sono qui. È nostro dovere ripagare un debito a coloro che hanno fatto la fatica di mostrarci certe cose. Questo sapere noi lo abbiamo ereditato. Don Juan ci disse che non dobbiamo difenderlo. Vorremmo farvi capire che ci sono opzioni, possibilità insolite che non sono fuori dalla vostra portata.»
Le pratiche si svolgono solitamente la domenica dalle 17 alle 19, su comunicazione.
Tutte le indicazioni dettagliate ed eventuali variazioni di orario vengono fornite negli annunci delle Classi o nella comunicazione degli incontri.
• Tensegrità
• Andrea Delsin insegnante di
via Albertinelli, 6 Milano (MI)
Telefono: (+39) 339 5672784
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